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"MA L'E' SOCì" ovverosia L’ARMADIO DI ZAFFA

"Zaffa quante volte te lo devo dire, freeridespirt.com non è Cesatenews.lomb, parla e soprattutto scrivi in Italiano" mi riprende il mio socio.
"Ok, ma guarda che la traduzione la faccio sempre!!, e poi questa è semplicissima:"ma l'è soci"; traduzione: "Come va socio?".
"Come vuoi che vada, di riffa o di raffa te la devi fare andare bene, anche se è davvero difficile accettarlo di essere stato sconfitto non dalla montagna ma dal clima ingrato".

Più di venti giorni di campo base stando attento di fare tutte le cose in regola, cercando di acclimatarsi in maniera perfetta ed essere quindi pronto al momento dell'attacco decisivo alla cima. Curando perfino i giorni di riposo e recupero, due parole che credevo neanche esistessero nel mio limitatissimo vocabolario.
Ed è proprio in queste ultime giornate di rifinitura prima del tentativo decisivo che il tempo si guasta definitivamente. Ci vediamo costretti quindi a posticipare la salita fin che è possibile, poi bisogna tentare i tempi si fanno stretti, i permessi hanno una scadenza, i biglietti per il rientro anche, e gia te lo senti che tornerai con la piva nel sacco.
"Ehi, ma guarda che nella nostra situazione, si trovano anche tutti quelli
che sono qui al campo base avanzato" sussurra Emilio
Certo è vero, so anche che per me il Cho Oyu non è altro che uno dei tanti sogni che custodisco nell'armadio, si ho detto armadio, nel cassetto non ci stanno tutti, e so anche che un giorno di questi può sempre risaltar fuori.
Ed è altrettanto vero che per prepararmi alla spedizione ho fatto di tutto tranne che l'alpinista coscienzioso e serio. Mentre qui chissà quanti hanno fatto di questa montagna il sogno della loro vita, e chissà da quanto tempo preparavano l'evento.
Beh, mi dispiace per loro, se sono alpinisti più di me se ne faranno una ragione, io sono troppo "triathleta", ultimo e devastato ma all'arrivo ci sono sempre arrivato. Sono abituato ad arrivare, perennemente ultimo ed in ritardo, ma ad arrivare, nello sport come nella vita di tutti i giorni.
Caro il mio socio, gia dalla partenza sapevo di non poterti essere di grande aiuto nel tuo progetto di scendere dalla cima con la tavola, (quasi non so neanche come è fatto un surf, figurati quando ti metti a parlare di linee
perfette, curve, powder.) ma oggi mi sento veramente un po’ troppo fuori posto, se forse invece di aver scelto una zavorra come me, tu avessi scelto un forte alpinista od un "surfer" della tua levatura le cose ti sarebbero andate forse diversamente.
Non ti nego che mentre scrivo queste quattro righe nella tendina dove in questo periodo sono riuscito a leggere ben cinque libri, (cifra record per me) e a scrivere un diario come una donzelletta di fine ottocento, qualche lacrima di rabbia allo Zaffa è scappata.
Promesso domani sarò il solito Zaffa, e vedrai che dall'armadio salterà fuori qualche cosa, magari una bella storia da mettere sul tuo sito, con citazioni dialettali tassativamente, tradotte in simultanea.

Ciao
Zaffa