freeridespirit.com
 Week 3 | The Soul Ride - Cho Oyu 8202 m 

Oggi:   
18 Settembre 2002

Posizione:   
ABC



Senti la voce di Emilio su
Radio Capital | Surfing Himalaya [Go]

English version  
www.everestnews.com [Go]
www.mounteverest.net [Go]
Foto Report from Cho Oyu
Le  foto inviate via satellite dalla montagna
Week 1st 2nd 3rd 4th 5th 6th

Live Expedition Report
Last News On Line | 18 Settembre 02 - ABC
Ciao amici di freeridespirit.com
Eccomi di nuovo di ritorno al campo base avanzato dopo la salita ai campi alti degli scorsi giorni. Tutto è andato per il meglio, ora siamo veramente in attesa del tentativo finale alla cima. Il resoconto di quanto accadutonin questi giorni è nelle righe a seguire. Sperando di non annoiarvi...

15 settembre
Dopo una abbondante colazione ed un lussureggiante pranzo a base di patatine fritte e pesce annaffiato da coca cola io, Marco ed un gruppo di sherpa siamo partiti alla volta del campo 1. Orario di partenza 14.30, in netto contrasto con le anime in pena che circolano al campo e che al mattino alle 8.00, con qualche grado sotto zero, sono già pronte per salire in alto, zaino in spalla e kit del perfetto himalaysta dispiegato (kit costituito da berretto, un dito abbondante di crema protezione 800 sulla faccia, gli immancabili bastoncini anche per andare alla toilette, berrettino, marchi adesivi pro sponsor sparpagliati ovunque sul pile, tubo del camelback che cozza continuamente sulle gengive, ecc). Come se servissero dei giorni, non ore, per salire a C1. Mah, il mondo è bello perché è vario...
Comunque, con passo sherpa lento (pasari pasari come si dice qui, piano piano) con una infinità di soste a ridere e chiaccherare, senza nemmeno accorgerci siamo a C1. Brodo abbondante, minestrina liofilizzata e piombiamo in un sonno profondo. Marco che la scorsa volta faticava a respirare, dorme come un ghiro. Buon segno.

16 settembre
Risveglio tardivo (vi ho già detto che si dormiva benissimo...), quando alziamo la cerniera della tenda e riemergiamo, dopo un the e la colazione, tutti sono già saliti ai campi alti. Una lunga e ordinata fila lungo la cresta. Io e Marco approfittiamo della prima luce calda del mattino per partire, chiudipista della giornata. In salita procediamo veramente bene. Prima dei 6800 metri, dove c'è il primo seracco da superare sulle corde fisse abbiamo già ripreso metà della gente che ci precede. Marco per la prima volta da quando siamo partiti cede un po' il passo, ma se confrontiamo il nostro ritmo con il resto della truppa, si viaggia davvero bene. Io continuo a confrontare le mie sensazioni con quelle di cinque anni fa, e sono sbalordito dalla facilità con cui mi muovo. Per ora almeno. Il superamento del primo seracco prevede una infinità di tempo, in quanto rimaniamo bloccati da un team di donne nippo-cinesi all'opera sulle corde fisse. Il circo. Dopo avere pazientato infinitamente, tentato di aiutare con discrezione, imprecato prima sommessamente e poi ad alta voce in aristocratico bergamasco, cantato "o sole mio" a squarciagola (si gelava all'ombra di quel dannato seracco...) le signorine orientali, sopraffatte dalla fatica e dallo stress nervoso, decidono finalmente di lasciarsi aiutare. Non c'è niente di peggio che tentare di aiutare una donna giapponese nel pieno del tentativo di dimostrare al mondo che può vivere benissimo facendo a meno di tutti gli uomini di questo pianeta. Alla fine però, fascino latino, la situazione si sblocca e possiamo ripartire verso l'alto. La traccia è ben battuta. Incontriamo sulla via del ritorno Pasang, il nostro sherpa, che partito tra i primi stamattina è già in discesa. Mi dice di non stare molto bene (si fa per dire, rispetto ai suoi ritmi abituali) " this night no sleeping... today very bad, I'm tired, 20 steps and stop... sorry no tent in camp 2..." ...azz, no tent significa che quando arriverò a C2 dovrò arrangiarmi da solo per montarla. A questo punto la mia strada e quella di Marco si dividono, ci accordiamo di procedere ognuno con il proprio passo senza aspettarci più. Io spero di arrivare abbastanza presto per poter montare la tenda. E così vanno le cose, per la prima volta da quando sono in azione su questa montagna cerco di seguire il ritmo naturale del mio cammino, senza controllarmi per risparmiare. E'una bellissima sensazione di leggerezza, la cima del Cho Oyu è sopra di me, circa 1000 metri. Una volta a C2 trovo il saccone con i nostri materiali, estraggo la tenda. Lancio un occhiata in giro, magari qualcuno ha voglia e forza per aiutarmi. Montare una tenda da solo a 7150 metri con -15° e un vento a raffiche potenti non è mica una passeggiata. Avete mai letto un quotidiano in spiaggia in un giorno di libeccio forte? Portate un po' all'esasperazione la situazione e mi capirete... Vedo qualche occhiatina compassionevole sbirciare dalle altre tende, tra il triste ed il rassegnato, ma sono solo. Armato di buona volontà inizio l'operazione, che si rivelerà la prova più ardua della giornata. Dopo circa un ora e mezza quando Marco mi raggiunge, orgoglioso, gli mostro il risultato del mio lavoro. Gli chiedo di fissare qualche picchetto mentre io rotolo in tenda stanco come se avessi creato il mondo. Lui senza batter ciglio rifinisce il lavoro, entra in tenda e mi prepara un litro di brodo. Questo è il premio per la giornata. Con un po' di mal di testa, crollo nel sonno senza mangiare niente. nella notte il vento forte mi sveglierà varie volte, ma che importa, io sono al sicuro qui nella mia tendina a 7150 metri di quota. Questo piccolo involucro di tela mi sembra più robusto e rassicurante di un castello medioevale.

17 settembre
Il risveglio del pugile, ne avete mai sentito parlare? Ho letto da qualche parte che il momento più brutto nella vita di un pugile è il risveglio il giorno dopo un match. Io mi sento bene, eppure l'idea di uscire dal sacco a pelo non mi sfiora nemmeno. Le pareti della tenda sono rivestite di un sottile strato di brina, ed ogni volta che il vento scuote la tenda una piacevolissima pioggerella gelata precipita nel mio sacco a pelo. Dovrei bere e mangiare, ma fare sciogliere la neve e cercare qualcosa da mettere sotto i denti sono operazioni troppo complicate. Sono apatico, sguardo fisso nel vuoto, eppure mi sento bene. Sul pavimento della nostra tendina regna il caos più disastroso. Per fortuna Marco, senza scomporsi di un millimetro, prepara qualcosa da bere e da mangiare. Poi mi chiama, oggi colazione a letto! Grazie Marco, è da quando non vivo più con mia mamma che non mi capitava. lentamente ci prepariamo, rinforziamo gli ancoraggi alla nostra tenda, recitiamo una preghiera sperando che non voli via e poi cominciamo lentamente a scendere. Sulla via del ritorno raggiungiamo un terzetto di americani. Uno di loro è in difficoltà, da segni di edema polmonare. Respira a fatica e si regge a malapena in piedi. Li aiutiamo nel traverso che conduce all'ultima calata della discesa sorreggendo a braccia il ragazzo malato, poi organizziamo la calata oltre il seracco. L'operazione ancora richiede un sacco di tempo e di energie, qualcuno che potrebbe dare una mano rimane indietro e fa finta di non vedere, così giusto per risparmiare un po' di fatica. Questo è l'alpinismo a 8000 metri per qualcuno. “Pensare a me stesso, preferisco fingere di non vederti piuttosto che dirti apertamente che non voglio aiutarti...” Che squallore! Non riuscirò mai ad abituarmi. In fondo alla calata ci sono gli amici di Chris con una bombola di ossigeno, respirando aria grassa le cose cominciano ad andare meglio. Anche noi rientriamo verso C1, e poi nel pomeriggio al campo base avanzato a 5700 metri. Ora non ci resta che riposare a lungo, la prossima salita, tra 4 o 5 giorni, sarà per tentare la cima. Speriamo, noi siamo pronti, anche se la montagna sembra non esserlo. Vedremo, di questo vi parlerò domani.

Namastè

Emilio Previtali

THE KILLER SLOPE, l'essenza del viaggiare. [Go]
IL MIO SNOWBOARD [Go]
“Communication Kit” [Go]
Link


www.planetmountain.com
(Italia)  

www.everestnews.com (Usa)

www.mounteverest.net (Usa)

www.freeridermag.com (Italia)

www.barrabes.com (Spagna)

www.desnivel.com (Spagna)

www.snowbox.it (Italia)

www.snowboardeverest.com (Usa)

www.powderhausen.com (Germania)

www.risk.ru (Russia)

www.freestyler.it (Italia)

www.nevefresca.com (Italia)

www.bike-board.de (Italia)

www.go-mountain.com (Italia)

www.snowboardplanet.it (Italia)

www.8000.it (Italia)

www.vienuove.com (Italia)


www.expeditionzone.com

www.adiq.org

Web contact:
freeridespirit.com
emilio@freeridespitit.com