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 Week 4 | The Soul Ride - Cho Oyu 8202 m 

Oggi:   
26 Settembre 2002

Posizione:   
ABC



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Last News On Line |26 Settembre 02 - ABC
26 Settembre – ABC Cho Oyu
Ciao Amici di freeridespirit.com e capital.it.

Eccomi di nuovo on line dopo i giorni trascorsi in alto a caccia della cima. Mi spiace, non ci sono riuscito. Non è stato possibile. Le condizioni meteo e della montagna sono pessime, nevica e tira vento ininterrottamente da ormai più di 48 ore. Nessuno è ancora giunto in vetta al Cho Oyu, a 8202 metri. E probabilmente per parecchi giorni ancora nessuno ci riuscirà. Tutti i tentativi, anche quelli da parte di alpinisti che utilizzano l'ossigeno, si sono arenati poco oltre i 7500 metri, a causa della neve profonda e del rischio di valanghe troppo alto. Io e Marco, nonostante le previsioni meteo sfavorevoli, ben consapevoli del fatto che questa sarebbe stata l'ultima possibilità per la cima, ci siamo spostati ai campi alti. Dopo una prima notte di bufera e vento, abbiamo deciso di aspettare una notte ancora nella speranza ( piuttosto nell'illusione..) che il tempo si rimettesse. Il nostro programma a quel punto era cambiato, ci saremmo giocati tutto in un tentativo di salita senza fare tappa a C3, direttamente dai 7200 metri del C2 fino alla cima. Ma tutto è stato inutile, il vento e la neve hanno continuato a torturare la nostra tendina, misero rifugio nel cuore della montagna. A volte nella notte ho avuto paura che la tenda volasse via e ci lasciasse li mezzi nudi in mezzo alla montagna... Ieri quindi, con una tristezza nell'anima che difficilmente potete immaginare, abbiamo deciso di scendere definitivamente al ABC. La spedizione. per quanto riguarda la cima, è finita.In silenzio, ognuno chiuso nei propri pensieri, abbiamo raccolto le nostre cose e le abbiamo spremute nel sacco trasportandole a fatica fino al campo base avanzato. La marcia di rientro è stata dura, probabilmente esaurita la motivazione per la cima, anche le nostre risorse emotive e psicologiche hanno cominciato a vacillare. Gli zaini erano pesantissimi, la morena pareva non finire mai, il vento e la neve sembravano ancora più freddi e più fastidiosi dei giorni passati. E' un peccato. Abbiamo trascorso l'ultimo mese qui al campo base preparandoci meticolosamente per l'appuntamento con la cima e per la discesa, senza lasciare niente al caso. L'acclimatamento, l'alimentazione, il recupero, la preparazione dei campi alti e della salita. Eravamo fiduciosi, quasi ottimisti. Io ero in attesa di questa magica discesa a cui penso da cinque anni. Come si trattasse di cavalcare una grande onda. Immensa, forse da casa è difficile capire quanto è grande questa montagna. E' difficile immaginare quanta fatica costa sognare di fare snowboard a 8000 metri. Ho messo tutto me stesso in questa sfida. Eppure la montagna non è pronta. Il fascino di questo progetto consiste nel far convergere in un unico istante tutte le forze, armonizzare l'umore e la forma della montagna con la mia capacità tecnica di scivolare sulla neve, nell'aria sottile e rarefatta del Cho Oyu. Come catturare una onda gigantesca, l'onda della tua vita. Eppure ora mi sento piccolo, impotente. La montagna non è pronta. Mi sento come un piccolo surfista in mezzo al mare, in attesa della onda perfetta da cavalcare. E' come se sentissi crescere sotto di me l'onda, gonfiarsi e muoversi, ma senza la possibilità di cavalcarla. L'onda è così grande e forte che è impossibile raggiungerla, agganciarla e cavalcarla. L'onda, forse, è troppo grande per un piccolo uomo. Forse il mio sogno è sproporzionato. Eppure io so che è possibile, che è solo per un soffio che non sarà possibile. Forse dovremmo rimanere ancora qui al campo base, prolungare il programma e riprovare. Forse. O forse no, devo saper accettare, per la seconda volta, il rifiuto di questa montagna. Certo è dura da mandare giù. Ora avrei voglia di essere a casa, via da questo campo base che non mi è mai sembrato così scomodo ed inospitale. Vorrei poter non vedere più la montagna, a ben pensarci sono un paio di giorni che non la guardo più. Forse dopodomani, se il tempo migliorerà, risalirò in alto su un costone fantastico. Una linea perfetta, che ho già sceso cinque anni fa. Quella è stata una delle linee più belle della mia vita. Credo che le sensazioni che ho provato quel giorno siano state il motore della mia motivazione, la ragione per cui sono tornato di nuovo a confrontarmi con questa montagna. Forse risalirò. O forse no, a volte è una gran delusione ripetere un sogno perfetto. Vi terrò informati.

Scusate per il caos e la scarsa logica dei miei pensieri. Scusate il disordine con cui vi scrivo. Purtroppo ancora nella mia testa regna il caos e la delusione.

A presto

Emilio
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