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 Week 6 | The Soul Ride - Cho Oyu 8202 m 

Oggi:   
3 Ottobre 2002

Posizione:   
Kathmandu



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Last News On Line |3 Ottobre 02 - Kathmandu
Giovedì 3 ottobre

Ciao Amici di Freeridespirit.com e Capital.it!
Eccoci al capolinea. L’avventura sta per terminare. E’ stato un viaggio lungo, a volte difficile, a volte entusiasmante, a volte complicato. E’ mancata la cima. La mia grande onda deve ancora essere cavalcata. Continuerò a cercare. Certo è strano. Solo qualche giorno fa avevo giurato che mai più mi sarei imbarcato in un progetto così complicato. Mai più una spedizione mi ero detto. Mai più su una montagna così grande. Mai più giornate avanti e indietro per i campi caricando materiale. Mai più attesa del bel tempo. Mai più la fatica invisibile e senza pietà che ti svuota in alta quota. Mai più giorni, settimane chiuso in tenda aspettando il bel tempo. Mai più giornate con la nostalgia della mia compagna e degli abbracci dei miei bambini. Mai più avevo detto. Eppure? Ieri ho girato per Kathmandu senza meta, assolutamente libero e rilassato. Dopo tanti giorni di campo base avere tanta gente e confusione intorno fa quasi piacere. Bere una bottiglia di acqua fresca, mangiare un frutto, camminare con i piedi liberi di respirare. Indossare una maglietta ed un paio di pantaloni leggeri che costano poche rupie. In silenzio, un po’ in disparte, sono stato a guardare la gente passare per le strade di Kathmandu. Sembra quasi che un piede maldestro abbia dato un calcio ad un formicaio e gli uomini e le donne, come impazziti, corrano in giro senza meta. Dove vanno mi chiedevo? E perché di corsa? Perché con tanto affanno? Negli occhi di tanti uomini e tante donne ho visto la noia e la rassegnazione di vivere in un mondo in cui c’è poco altro da fare che accontentarsi di sopravvivere. Semplicemente, esistere. Io sono un fortunato, un privilegiato. Un ricco. Perché in mezzo alla confusione di questo mondo che va troppo veloce, che non ha tempo di fermarsi ad aspettare di fare le cose bene o di rispettare tutto e tutti, io ho qualcosa da cercare. Non so ancora cosa, ma c’è qualcosa verso cui tendo, e che mi fa vivere anziché sopravvivere. A volte soffro, perché mi rendo conto di non saper mettere in ordine di importanza le cose che accadono attorno a me o che vorrei accadessero. A volte ho la sensazione che chi ho intorno riceva troppo poco da me, solo le briciole della mia curiosità e del mio entusiasmo. A volte però, come ieri, mi sento forte e libero. Così forte da perdere la paura di fare qualcosa che non va; a volte riesco a credere fino in fondo ai sogni che faccio. Mi sento così forte da saper scegliere la mia strada da solo, senza paura. Non so quando, ma tornerò su queste montagne. Ieri ho comprato una guida dell’Everest, una carta geografica dettagliata, ho raccolto informazioni sulla possibilità di organizzare una spedizione in snowboard sulla montagna più alta del pianeta. E’ lì sopra che vorrei fare snowboard, perché nasconderlo? Ci ho pensato un po’ su, solo qualche giorno fa non ne volevo più sapere.
Adesso ho bisogno di ricaricarmi e di rimettere un po’ d’ordine nelle mie cose. Chissà quanto tempo ci vorrà? Ora vorrei poter restituire alle persone che ho intorno e che con me hanno seguito questo progetto, un po’ dell’energia che si è generata. Si perché per me questa spedizione non è stato semplicemente cercare di salire e scendere da una delle montagne più grandi della terra. E’ stata una grande avventura. The Soul Ride, per davvero, e a volte non serve mettersi sopra uno snowboard per sentire la terra correre sotto i piedi. Mi piacerebbe che qualcuno, almeno uno o una delle persone che hanno seguito questa avventura, provassero il desiderio di fermarsi un attimo e cominciassero a chiedersi se quello che stanno facendo, se la vita che stanno vivendo, è realmente quella che desiderano, quella a cui aspirano. Mi auguro di si. Non serve fare grossi cambiamenti, serve solo avere il coraggio di fermarsi un attimo e pensare. Provare. Vivere. Poco importa se a volte, la cima rimane lontana.

Ciao

Emilio Previtali
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